PERSONAGGI ILLUSTRI DI ACQUAVIVA DELLE FONTI
Prof. Antonio Lucarelli (20 marzo 1874 – 10 settembre 1952), storico e meridionalista italiano, autore di numerosi studi sul socialismo, sul movimento operaio, su aspetti del Risorgimento e del brigantaggio in Puglia e nell'Italia meridionale. Accademico della Pontaniana di Napoli, insegnò al Ginnasio di Acquaviva ed ai Licei di Mistretta (Messina) e di Bari.
Cav. Sebastiano Luciani (14/04/1830 – 18/04/1890), professore e canonico palatino, colto, tenace e battagliero, salvaguardò i diritti alla Palatinità della Chiesa di Acquaviva e scrisse la “Storia della Chiesa palatina di Acquaviva delle Fonti dal 1799 sino al 1875 con cenno storico sulle condizioni civili e della chiesa dal 465 al 1778”.
Don Cesare Franco (24 febbraio1885 – 21 gennaio 1944), sacerdote e ottimo musicista. Si laureò in teologia e filosofia all’Università Gregoriana, gli fu conferito ad honorem il diploma di magistero in composizione sacra e fu vicedirettore della Cappella Sistina e direttore della cappella di San Nicola di Bari. Insegnò composizione al liceo musicale "Piccinni" di Bari, di cui fu uno dei fondatori.
Sebastiano Arturo Giacomo Antonio Gioacchino Carlo Luciani (9 giugno 1884 – 7 dicembre 1950), compositore, musicologo e critico cinematografico. Personalità di primo piano nella vita intellettuale, artistica, spirituale italiana del primo cinquantennio del Novecento, fu profondo umanista, storiografo, musicista, critico d'arte musicale, direttore d'orchestra, numismatico di rara competenza, teorico del cinema, monaco laico e vegetariano. Nel 1920 cura la regia di «Tristano e Isotta» di cui è anche soggettista. Negli anni 1920/21 è direttore di scena della Triumphalis-Film di Roma, nel 1934 è direttore dell'Ufficio Soggetti Sceneggiature e Musiche della Cines. Nel campo della musica, scrisse saggi sulla scienza musicale dell'antica Grecia e della Magna Grecia, sulla Melurgia bizantina, su Canti di trovatori e popolari, sulla Musica Araba e in modo particolare su quella di Scarlatti, Galoppi, Vivaldi.
Giovanni Squicciarini (15 febbraio del 1884 – 14 aprile 1904), musicista ed eccelso direttore della banda piccola di Acquaviva, detta «Banda Squicciarini».
Prof. Cesare Colafemmina (Teglio Veneto (Venezia), 23 aprile 1933 – Grumo Appula (BA), 12 settembre 2012), storico, scrittore e biblista. Ha insegnato Epigrafia ed Antichità Ebraiche all'Università degli Studi di Bari Aldo Moro e Lingua e Letteratura ebraica presso l'Università della Calabria.
Maria Antonia Scalera Stellini (5 febbraio 1634 – Ariccia (Roma), 21 settembre 1704), poetessa e drammaturga italiana, membro dell’Accademia dell’Arcadia. Pubblicò nel 1677 una raccolta di poesie in due tomi intitolata Li divertimenti poetici, che fu ristampata nel 1706, così come l'opera scenica La Tirannide abbattuta dal trionfo della fede. Fra le altre pubblicò anche la Serenata spirituale, La ninfa del Tebro e il dramma musicale Il trionfo di sant'Agata. Scrisse, inoltre, la tragicommedia Il Coraspe redivivo, rappresentato ad Ariccia nel 1683.
Sante Zirioni (dicembre 1928 – 1994), storico, giornalista e scrittore italiano. Fu corrispondente di ANSA, del Secolo d'Italia, del Tempo e della Gazzetta del Mezzogiorno, e collaboratore Rai Puglia. E’ stato Ispettore Onorario della Soprintendenza ai Beni Culturali per i comuni di Acquaviva delle Fonti e Adelfia, componente della Commissione Diocesana per l'Arte Sacra e Assessore alla Cultura nella giunta municipale acquavivese. Ha raccolto notizie e documenti riguardanti la storia di Acquaviva delle Fonti in Terra di Bari e negli anni '70 del ‘900 ha seguito lo sviluppo degli scavi archeologici nel sito di Salentino, nel territorio di Acquaviva delle Fonti a seguito dei quali verranno recuperate sepolture e corredi funerari datati fra il VI e il IV secolo a.C..
Maria Serafina Saturno (05 dicembre 1895 – Milano, 23 giugno 1991), insegnante e direttrice didattica, scrittrice, poetessa e storica, esempio di pensatrice, irrequieta e dinamica, enciclopedica e saggia.
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Francesco Paolo Supriani (17 febbraio 1724 – 31 marzo 1799), all’instaurazione della Repubblica Partenopea che si fondava sui valori repubblicani al grido di «libertà, fraternità e uguaglianza», nel gennaio 1799 fu nominato Sindaco di Acquaviva (il primo sindaco repubblicano nella storia d'Italia) ed il 5 di febbraio del 1799 piantato un albero, l’Albero della Libertà, simbolo della agognata libertà, in quella che allora era Piazza delle Beccherie ed è oggi prende il nome di Piazza dei Martiri del 1799.
Fu ucciso dai “sanfedisti”, leali alla monarchia borbonica, all’alba del 31 marzo 1799. Benché ferito a morte, ebbe il tempo di pronunciare queste parole: “Muoio contento perché muoio per la giusta causa… (e indicando la coccarda tricolore sul petto, continuò) questa mi vendicherà”. I carnefici, non contenti, lo denudarono e lo misero a bruciare, con altri compagni, insieme all’Albero della Libertà che già ardeva.